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Sentirsi più leggeri. Claver Gold ci racconta Requiem

Sentirsi più leggeri. Claver Gold ci racconta Requiem

Il 30 Novembre 2017 è uscito un disco che si è subito piazzato tra i più interessanti dell’anno passato; il terzo disco ufficiale di un artista proveniente da Ascoli Piceno che si è guadagnato man mano riconoscimenti e attenzione nell’underground per poi farsi conoscere a un pubblico sempre più maggiore con la sua partecipazione nella riedizione di Tradimento di Fabri Fibra, nel pezzo Idee Stupide Rmx.  Sto parlando di Claver Gold e del suo Requiem. Anche se ormai siamo già nel 2018, è doveroso da parte nostra dare spazio a questo lavoro perciò ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda allo stesso Claver sul disco.

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– Diamo il bentornato su Hiphopmn a Claver Gold. Il 30 novembre è uscito il tuo terzo progetto ufficiale ‘Requiem’. Cosa ti aspetti da questo disco in un mercato musicale sempre meno interessato ai contenuti?

Ciao! Mi aspetto più attenzione per i testi e i contenuti da parte del pubblico, poi se il disco va bene sono contento, l’importante per me è fare la musica che mi piace ed essere libero di dire ciò che voglio, ciò che viene dopo è soltanto il contorno rispetto alla portata principale.

– Requiem è un tipo particolare di Messa in cui si ricordano i defunti. Per te immagino significhi lanciare uno sguardo al passato. Da cosa nasce la necessità di ritornare su vecchi ricordi?

La necessità nasce dal fatto di non aver del tutto dimenticato certe situazioni, gli amici, gli amori, la strada, le case popolari e la famiglia. Alcune sensazioni sono rimaste dentro di me, non riesco a cancellarle. Raccontare queste storie per me è una sorta di autoanalisi, esorcizzo i vecchi ricordi scrivendoli su un foglio, in questo modo mi sento più leggero.

– Luigi Tenco scriveva in una sua canzone “Perchè scrivi solo cose tristi? Perchè quando sono felice esco.” Lucci ha ripreso l’affermazione in suo pezzo. Ti senti d’accordo con ciò?

D’accordissimo direi, è una citazione che adoro.

– Hai l’opportunitá di riportare in vita un cantante del passato di qualsiasi nazionalità e genere musicale per una collaborazione. Chi scegli e perchè?

Bellissima domanda! Beh, la scelta è veramente difficile… la prima persona che mi è venuta in mente è stata il grande Joe Cassano. Però ovviamente ci sono personaggi molto più famosi con cui mi piacerebbe collaborare se fosse possibile, in primis Amy Winehouse e Prodigy (Mobb Deep).

– Parliamo di una collaborazione in particolare presente in Requiem: Fabri Fibra. Già avevi partecipato al remix di Idee Stupide nella riedizione del suo disco Tradimento e ora lui è presente nel tuo disco in “Dejavu senza fiato”. Inoltre citi un suo storico ritornello (Io non ti invidio) in “Quando sei con lui”; si intuisce che è un artista che ammiri molto. Come è stato collaborare con lui? Come ti sei sentito?

È stata un’esperienza magnifica sia dal punto di vista personale sia dal punto di vista artistico. Fibra è un rapper che stimo molto. Mi sono sentito realizzato, ricordo che quando uscì “Sindrome di fine millennio” dissi a un mio caro amico: “Quando un giorno farò un feat con Fibra potrò smettere di rappare”. (Speriamo non sia così)

– La tua esposizione nella scena è notevolmente aumentata successivamente a “Mr Nessuno” e “Melograno”. Senti che è cambiato qualcosa?

Sì, sento che qualcosa è cambiato, ma il fatto che il successo sia arrivato lentamente e con fatica mi ha sempre tenuto con i piedi per terra, credo sia la cosa migliore. Quando il successo ti colpisce in faccia, credo sia difficile rimanere lucidi.

– Ora che il disco è fuori da un po’ stai facendo diversi live per presentarlo in giro per l’Italia. Che riscontri stai ottenendo?

Vedo che la gente sotto il palco è sempre di più: sono partito che avevo 10 persone sotto il palco, poi 100, poi 1000 e via dicendo. Il disco sta vendendo bene, la critica ne parla favorevolmente e siamo pieni di date fino ad aprile almeno, quindi non posso proprio lamentarmi, anzi!

Hai già in cantiere altri progetti? Puoi anticiparci qualcosa?

Ancora niente, ora siamo fuori con Requiem, c’è la promozione, le serate e tutto ciò che gira intorno a queste cose, anche volendo non avrei veramente tempo per mettermi giù a scrivere qualcosa di nuovo. Spero di poterlo fare presto comunque!

 

a cura di Francesco Gobbato e Simone Solazzi




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