Abbiamo scambiato con il “ParanZSuono”, una crew di emergenti Napoletana, due parole riguardanti il nuovo disco uscito da poco, “Massive Room”.
Come è nato il “ParanZSuono”?
Noi ci conosciamo da una vita. Flemma, Suber e Concept erano membri della “G-Room”, mentre Elliott e Fenix formavano la “Massive”, i nostri vecchi gruppi. Comunque eravamo sempre in connessione fra di noi, a stretto contatto come fossimo da sempre una crew. Cominciammo anche a fare delle riunioni, da cui poi si è deciso di far partire un progetto che prevedesse i due collettivi insieme, progetto che ha preso forma in “Massive Room”.
Il nome del gruppo venne deciso in uno di questi incontri.
Ed avete deciso un nome fighissimo. Molto d’impatto.
Si ma tu non ne hai idea.
Per deciderlo abbiamo litigato parecchio ed alla fine abbiamo optato per un nome impronunciabile.
Comunque, il ParanZSuono non è altro che un incrocio di sette persone, molto diverse fra loro, che hanno trovato un punto in comune nella musica, visto che su quello ci intendiamo alla perfezione. Ciononostante prima che rapper o produttori siamo amici, infatti, due dei membri della Crew, Maario e Patti (mancino), non fanno né rap né beat, ma sono comunque inclusi nel progetto. Cioè, pensaci, noi usciamo con loro tutti i giorni, sono coinvolti al massimo nella musica che facciamo, come potremmo mai escluderli dalla crew?
Questa per esempio non è una cosa che si sente spesso.
No infatti … ma fanno parte del collettivo a pari merito di chiunque. Pensa solo che sono coinvolti nelle spese, cioè mettono la loro parte per tutto quello in cui c’è bisogno di pecunia, e se mai ci sarà un ritorno, saranno coinvolti anche in quello.
Questo comunque lascia trasparire ciò che è veramente il “ParanZSuono”.
Una crew decisamente vecchio stampo che si può ricondurre più ad una famiglia che ad un gruppo musicale.
Si, infatti ci piace pensare che “Il ParanZSuono” non sia altro che una famiglia che include la “Massive” e la “G room”. Ragazzi che hanno un grande amore, oltre che per l’hip hop, per la musica in generale.
Poi è nato “Massive Room”.
Si, questo è il nostro primo disco, ci abbiamo messo due anni a completarlo, è stato peggio di un parto. Siamo tanti, mettere tutti d’accordo è complicato. E’ stato missato e registrato al “4raw city Sound”, da oyoshe, che ringraziamo. “Massive Room” non è altro che la ricerca di uno stile proprio, diverso dal solito. Pensa che noi stessi abbiamo un approccio al rap molto diverso l’uno dall’altro. In generale cerchiamo di rappare nel modo più personale possibile: Elliott è quello più aggressivo ed infottato, Flemma è quello a cui “non trovo un aggettivo” come dice lui in “Ore piccole”, Suber è il più tecnico e Fenix invece è sicuramente il più esuberante e teatrale. Ciononostante possiamo assicurarti che siamo così anche nella vita di tutti i giorni. Dal punto di vista musicale, invece, abbiamo cercato di comporre beat che non si limitino solo al classico campionamento, che comunque abbiamo utilizzato tantissimo, ma che puntino ad una visione d’insieme decisamente più musicale.
Che intendete?
Intendiamo che i nostri beatmaker di fiducia sono prima di tutto dei veri e propri musicisti. Concept suona la chitarra da una vita, oltre che vari altri strumenti, mentre fenix ha studiato flauto traverso. Nei nostri beat, perciò, hai una buona possibilità di trovare buone linee di basso ed arrangiamenti che non sono banali. La cosa che ci ha fatto molto piacere, per l’appunto, è sentire molte persone dire che, nelle nostre produzioni, si sentiva qualcosa in più rispetto il semplice beat.
Si, però troviamo campioni importanti in “Massive Room”.
E’ vero, buona parte delle produzioni sono affidate proprio a concept, che tra l’altro aveva un idea ben precisa in questo disco, che viene espressa chiaramente in tutti i beat “Simple Sample” (di cui nel disco c’è la pt.5). Per l’appunto quella di produrre roba semplice, molto d’impatto, batteria, basso e campione, ma studiati bene.
Per altro siamo molto felici del fatto che ci sono due sample di artisti napoletani nel CD. Infatti c’è il sax di Enzo Avitabile in “Quando tornerai” e la chitarra di Roberto Murolo in “Glimpse”.
Proprio “Glimpse” è stato il primo estratto del disco.
Si, “Glimpse” vuol dire “In un batter d’occhio”, in una settimana infatti abbiamo scritto tutte le strofe, registrato, mixato il pezzo e fatto il video. Ci sono Sof e Varjopinto, che hanno dato un apporto che ci è piaciuto molto, che rispecchia anch’esso l’idea che si vuole dare con la traccia, una cosa fatta “al volo”.
Ne abbiamo fatto anche uno street video, che per quanto ci sia piaciuto possiamo dire che probabilmente sarà l’unico ed ultimo street video del ParanZSuono. Non ci rispecchiamo molto in questa forma visiva, che comunque è stata a sua volta propedeutica al messaggio che vuole lanciare “Glimpse”.
Poi è uscito “Tutti i giorni”.
Esatto, un pezzo in cui trattiamo della nostra vita quotidiana. La sua nascita è stata decisamente burrascosa, ma comunque abbiamo optato per girarci un video. Abbiamo lavorato con “Visualize” e siamo contenti, perché è stato fatto un lavoro pazzesco e purtroppo abbiamo dovuto tagliare anche molte delle scene girate.
Il video riassume cosa facciamo noi tutti i giorni per l’appunto, come ognuno di noi vive la propria vita, ovviamente è impossibile sintetizzare 24 ore in 30 secondi, però siamo contenti del risultato. Anche le strofe sono decisamente introspettive.
E’ vero, poi un altro pezzo con le stesse caratteristiche è “Mali Rituali”.
Quello è nato come un pezzo di pura introspezione. Abbiamo messo a nudo ciò che pensiamo di varie situazioni che ci siamo trovati a vivere. Una delle canzoni con la premessa e l’obiettivo più banali, ma probabilmente una delle più riuscite. Alla fine, comunque, per noi i “Mali rituali” non sono altro che le abitudini che tendiamo ad adottare per sopravvivere ai nostri problemi.
Poi c’è la title track.
Si “Massive Room”, una delle canzoni più rappresentative del ParanZSuono. Lì diciamo esattamente cosa siamo a livello musicale, ed è uno dei pochissimi pezzi in cui ci sono tutti i membri della crew.
Effettivamente, speriamo che verrà apprezzato parecchio, perché in quel pezzo trovate noi nel modo più chiaro e trasparente possibile.
Bene. L’intervista può concludersi qua. Vi auguriamo tutte le fortune del mondo per “Massive Room”
Voi cosa vi aspettate da questo disco?
Nulla, detto in modo molto schietto, ci piacerebbe che la gente lo ascoltasse, come dice Dargen, un computer che scambia le informazioni con se stesso non ha senso.
Per il resto vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno concesso un featuring e ci hanno dato un beat: Oyoshe, Na firm, Smile Beat (WR 104), Ci Write, Sofficino, Varjopinto, Mercy e Alyss.